Le azioni Alphabet (NASDAQ: GOOGL) hanno subito un forte ribasso del 7% in seguito alla pubblicazione delle ultime trimestrali, un movimento che ha colto di sorpresa molti investitori. Ma cosa è realmente successo, un semplice calo tecnico o una reale perdita di valore? Analizzando i numeri della trimestrale, appare evidente che il mercato potrebbe aver reagito in modo eccessivo, ignorando il potenziale di crescita dell’azienda e la solidità del suo modello di business.
Google continua a essere uno dei colossi più redditizi della tecnologia, con un’espansione costante nei settori chiave come pubblicità digitale, cloud computing e intelligenza artificiale. Tuttavia, il focus degli investitori si è spostato su un elemento specifico della trimestrale: l’annuncio di un significativo aumento degli investimenti in infrastrutture per il 2025, una mossa che ha sollevato dubbi sui ritorni nel breve termine.
Vendere le azioni Alphabet potrebbe essersi rivelata una scelta impulsiva, dettata più da paura che da logica. Ecco perché il crollo potrebbe rappresentare un’opportunità unica per chi guarda al lungo periodo.
Alphabet e i dati della trimestrale: perché il mercato ha reagito negativamente?
Il recente calo delle azioni Alphabet ha suscitato perplessità tra gli investitori, spingendo molti a chiedersi se la reazione del mercato sia stata giustificata o eccessiva. Analizzando i dati finanziari della società, emerge un quadro più articolato rispetto a quanto suggerito dal ribasso del titolo.
Crescita solida, ma inferiore alle aspettative
I ricavi di Google sono aumentati dell’11,8% su base annua, sfiorando le previsioni degli analisti, che si attendevano una crescita del 12%. Questa lieve discrepanza, tuttavia, non dovrebbe rappresentare un fattore determinante per una correzione così marcata del titolo.
Un’attenzione particolare è stata rivolta ai risultati di Google Cloud, che ha registrato un incremento del 30%, leggermente inferiore al 32% previsto da Wall Street. Sebbene questo scostamento sia marginale, molti operatori di mercato hanno letto questo dato come un segnale di rallentamento del segmento, sottovalutando il fatto che Google sta progressivamente migliorando i suoi margini operativi nel settore del cloud computing.
Il vero problema: gli investimenti in Capex per il 2025
Ciò che ha realmente scatenato la reazione negativa è stata la previsione di un Capex (spese in conto capitale) per il 2025 di 75 miliardi di dollari, un incremento significativo rispetto ai 52 miliardi del 2024 e molto superiore ai 58 miliardi attesi dagli analisti.
Gli investitori hanno interpretato questa decisione come un aumento dei costi che potrebbe comprimere la redditività nel breve periodo. Tuttavia, questa analisi non tiene conto del fatto che Alphabet sta rafforzando la propria infrastruttura per supportare la crescente domanda di servizi legati all’intelligenza artificiale e al cloud computing.
Il CEO di Google, Sundar Pichai, ha chiarito che l’azienda sta investendo per espandere i data center, migliorare la capacità computazionale e mantenere la leadership nel settore AI. Tuttavia, il mercato ha reagito con preoccupazione, preferendo società che riducono i costi piuttosto che investire nella crescita futura.
Questa reazione eccessivamente prudente ignora un aspetto fondamentale: le aziende tecnologiche che smettono di innovare finiscono per perdere competitività. Alphabet sta facendo esattamente ciò che ci si aspetta da un leader del settore: prepararsi al futuro, anziché limitarsi a gestire il presente.
Google sta davvero perdendo terreno? I numeri dicono il contrario
Negli ultimi mesi, si è diffusa l’idea che Google Search, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, sia a rischio declino a causa dell’intelligenza artificiale generativa e di strumenti come ChatGPT. Tuttavia, i numeri raccontano una storia ben diversa.
Il settore Search continua a crescere
Le entrate pubblicitarie di Google Search sono aumentate del 13% su base annua, segno che gli inserzionisti continuano a considerare Google la piattaforma principale per la pubblicità digitale.
Non solo il volume di click sugli annunci è aumentato, ma è cresciuto anche il costo per click, a dimostrazione del fatto che le aziende sono disposte a pagare di più per assicurarsi visibilità all’interno dell’ecosistema Google.
Questo dato contraddice la narrativa secondo cui Google sarebbe in declino a causa dell’AI, dimostrando invece che la sua capacità di monetizzare la ricerca rimane intatta.
YouTube rafforza la leadership nello streaming
Un altro asset strategico di Alphabet è YouTube, che ha registrato una crescita del 14% nei ricavi pubblicitari.
Negli Stati Uniti, la piattaforma ha superato Netflix in termini di quote di mercato dello streaming, consolidando il proprio ruolo di leader nell’intrattenimento digitale. Con la continua espansione di YouTube Shorts e l’aumento delle entrate da abbonamenti premium, il segmento si sta dimostrando sempre più profittevole.
Google Cloud: il vero motore di crescita futura
Il settore cloud computing è uno degli ambiti più strategici per Google. Il segmento Google Cloud ha registrato una crescita importante con un miglioramento dei margini operativi grazie all’espansione delle economie di scala.
Sebbene il margine di profitto operativo di Google Cloud sia inferiore rispetto a Microsoft Azure e AWS, l’azienda ha ancora un ampio margine di miglioramento, con la possibilità di avvicinarsi al 40% di margine operativo già raggiunto dai competitor.
I numeri mostrano chiaramente che Google è tutt’altro che in declino: il motore di ricerca domina ancora la pubblicità digitale, YouTube sta guadagnando terreno nel settore streaming e il cloud computing è in piena espansione.
Investimenti record: perché il mercato li ha fraintesi?
L’aspetto più discusso della trimestrale di Alphabet è stato l’enorme piano di investimenti per il 2025. Un valore di 75 miliardi di dollari può sembrare eccessivo, ma è fondamentale per garantire la competitività dell’azienda nei prossimi anni.
Questi capitali verranno destinati principalmente a:
- Espansione dell’infrastruttura cloud, con la costruzione di nuovi data center.
- Sviluppo dell’intelligenza artificiale, un settore in cui la domanda supera attualmente l’offerta.
- Potenziamento della rete di servizi, con l’obiettivo di mantenere Google Cloud tra i principali player del settore.
Alcuni investitori hanno interpretato questi investimenti come un segnale di incertezza, ma la realtà è che Google sta costruendo le basi per un’espansione futura, in linea con la crescente necessità di infrastrutture per l’intelligenza artificiale e il cloud computing.
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Alphabet è ancora un buon investimento?
Dopo il forte calo del titolo, molti si chiedono se Alphabet rappresenti ancora un’opportunità di investimento a lungo termine. I dati suggeriscono che l’azienda sia sottovalutata rispetto ai competitor, nonostante la sua crescita costante e i margini elevati.
Valutazione e potenziale di crescita
Le azioni Google vengono attualmente scambiate con multipli inferiori rispetto ad altre Big Tech come Microsoft, Amazon e Apple.
Se Alphabet riuscisse a mantenere:
- Una crescita media annua delle vendite del 10%,
- Un’espansione del margine operativo dal 32% al 36% nei prossimi 5 anni,
potrebbe raggiungere una capitalizzazione di mercato di circa 4,16 trilioni di dollari, rispetto ai 2,3 trilioni attuali, con un potenziale upside dell’80%.
Il ritorno per gli azionisti
Oltre alla crescita del valore del titolo, Alphabet ha già dimostrato di saper restituire valore agli investitori attraverso buyback e dividendi. Nel solo 2024, l’azienda ha riacquistato circa 70 miliardi di dollari in azioni, dimostrando una forte fiducia nella propria crescita futura.
Rischi e opportunità
Ovviamente, come ogni investimento, anche Google presenta dei rischi. Tra i principali:
- Crescente regolamentazione antitrust, che potrebbe limitare il potere di mercato dell’azienda.
- Competizione nel cloud computing, con Microsoft e Amazon che continuano a guadagnare quote di mercato.
- Evoluzione dell’intelligenza artificiale, con modelli open-source che potrebbero influenzare il settore AI.
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Nonostante queste sfide, Alphabet possiede una posizione dominante nei settori chiave della tecnologia, un modello di business altamente redditizio e una strategia di investimento che punta sulla crescita a lungo termine.
Per gli investitori con una visione ampia e orientata al futuro, Alphabet rimane una delle migliori opportunità nel settore tecnologico, con un rapporto rischio/rendimento estremamente favorevole.
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