Dollaro killer sui mercati, e nessuna chance, almeno per ora di vederne qualche movimento strutturalmente correttivo. Da un punto di vista delle correlazioni, questi movimenti appaiono anomali, e totalmente fuori linea con quella che è l’analisi di una correlazione tra risk-on e risk-off. Ma le ragioni sono comunque plausibili, cioè legate ad una avversione al rischio non ancora dovuta al crollo dei mercati azionari e quindi ad una salita violenta dello JPY, ma paradossalmente alla forza del dollaro e dell’economia americana rispetto a quelle concorrenti. E questa forza si traduce in acquisti di dollari come se il Biglietto Verde fosse una valuta rifugio, contro non solo quelle emergenti, in particolar modo lo Yuan, ormai a ridosso di 7 yuan per dollaro, ma anche sulle oceaniche, le principali vittime di questa forza del biglietto verde.
La tensione sui dazi tra Cina e Usa, si traduce quindi in forza di divisa Usa, che colpisce poi di riflesso l’Euro, e la Sterlina, già alle prese con problemi loro legati al rallentamento della congiuntura francese e tedesca (i pmi inferiori alle attese per Francia e Germania ne sono una conferma), alle tensioni tra Ue e Italia, nonché per quanto riguarda il Regno unito, l’infinita questione della Brexit. E nelle ultime ore anche le borse cominciano a scendere creando e alimentando paure antiche.
Ma l’indice della paura non sembra così alto, considerando il livello del franco svizzero e dello yen, pertanto l’anomalia persiste soprattutto nel nostro mercato dove la valuta da investimento per eccellenza, il dollaro, schiaccia le valute considerate storicamente rifugio, in ragione di una superiorità evidente della condizione macroeconomica. Trump non sarà certamente contento, considerando anche gli ultimi dati che mostrano un peggioramento della bilancia commerciale relativa ai beni e servizi importanti, arrivata a 71 miliardi di dollari mese, ma dall’altro lato la performance dell’economia Usa, grazie anche alla defiscalizzazione introdotta, gli fa dormire sonni tranquilli, almeno per ora.
Quanto durerà? Considerando che la Fed alzerà ancora il costo del denaro a breve, nel mese di novembre, e che dice di voler persistere nell’azione di rialzo anche nel 2019, per ora la pressione resta alta e le chance di ulteriore salita sono evidenziate dal grafico del Dollar Index che si avvicina a importanti resistenze, ma sembra avere ancora spazio per salire ulteriormente.
Da un punto di vista ciclico la fine dell’anno potrebbe rappresentare la fine temporale del movimento, ma certamente occorreranno conferme di un eventuale rallentamento della congiuntura per poter confermarne il termine.
Nel breve termine l’EURUSD si avvicina a 1.1300 10, precedente minimo già visto ad Agosto mentre il cable sembra diretto a 1.2760. AUDUSD con obiettivi in area 0.7000 mentre NZDUSD potrebbe vedere 0.6420. USDCAD tornato sopra 1.3100 nonostante il rialzo dei tassi della Boc, e 1.3200 nel mirino. Infine l’incognita USDJPY con 111.70 a fare da supporto chiave. Solo una sua violazione potrebbe far partire un sell off legato al risk off più credibile. È il momento di mantenere prudenza e non sembrano ancora esserci le condizioni per una inversione.
Infine ricordiamo che la Bce ha mantenuto i tassi invariati mentre Draghi, nella conferenza stampa, ha ribadito lo stesso ottimismo profuso nei precedenti incontri, senza però avere la capacità di spingere l’Euro sopra le resistenze poste a 1.1430 35 area. Oggi, attenzione ai dati sul Pil Usa del terzo trimestre, atteso al 3.3%.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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