La ripresa dei colloqui tra Cina e Usa non rallentano la corsa del dollaro

La ripresa dei colloqui tra Cina e Usa, per il momento, non ha sortito effetti sui mercati, e non ha rallentato la corsa del dollaro, tanto meno evidenziato una ripresa delle valute colpite dalla questione dazi.

I mercati questa volta hanno bisogno di fatti e non parole, e fino al raggiungimento di un accordo non si illuderanno, come accaduto nel recente passato. Questa la ragione principale della price action attuale, anche se il Ministro del Commercio Lightizer e quello del Tesoro Mnuchin continuano a parlare con il vicepremier cinese Liu He, per proseguire i negoziati e risolvere le controversie commerciali in attesa di un incontro fisico che secondo i portavoce, si dovrebbe tenere in tempi non lontani.

Il Governo americano ha allentato la pressione su HUAWEI e come contropartita i Cinesi ricominciano ad acquistare prodotti agricoli USA, tra cui la soia. Vi sono però altre ragioni di disaccordo e sono legate alla vendita di armi a Taiwan da parte degli USA, che stanno irritando fortemente Pechino e che hanno provocato una dura reazione verbale nella quale si minaccia apertamente di distruggere tutte queste armi, nel caso gli Usa proseguissero con questa politica ritenuta aggressiva. Ma ora Trump comincia ad attaccare verbalmente anche l’India e la sua politica commerciale, fatta secondo il Presidente di eccessive concessioni passate, qualcosa di non più accettabile.

Sul fronte mercato e prezzi, segnaliamo la debolezza rinnovata di AUD, in ragione del dato inferiore alle attese della fiducia dei consumatori, uscita a -4.1%, a 96.50 nel mese di luglio rispetto ad un dato precedente di 100.7, il minimo degli ultimi 2 anni. In compenso l’inflazione in Cina è uscita a + 2.7% come da attese. Il dollaro australiano è sceso vicino a 0.6900 e resta leggermente sotto pressione anche se sul daily cominciano ad intravedersi divergenze inverse che potrebbero generare una qualche ripartenza nel medio termine, in una lenta fase di accumulazione a possibili minimi crescenti. NZDUSD è sceso fino a 0.6575 stanotte in un movimento repentino causato molto probabilmente dalla presenza di qualche stop-loss al di sotto di 0.6600 e anche dal dato sui prezzi delle abitazioni, cresciuto meno delle attese a + 1.7% rispetto al +3.2% atteso. Tecnicamente si è formato un hammer sul 4 ore che lascia intendere un possibile rialzo di breve termine. Tra le altre valute segnaliamo il Cable, ancora sotto pressione e vicino al supporto chiave di 1.2430, minimo visto il 3 gennaio sul flash-crash avvenuto di notte, con la possibilità anche di rompere tale livello in assenza di grandi novità sulla Brexit, che sembra sempre di più andare verso una soluzione di rottura con la Ue, e senza quindi un accordo di uscita. EURGBP vicino alle resistenze chiave in area 0.9000 20, tutta un’area dove potremmo assistere a correzione. Infine, un’occhiata a AUDCAD e NZDCAD che restano sotto pressione anche se sono in formazione divergenze e possibili correzioni anche significative, dai livelli attuali. Molto dipenderà da USDCAD che sembra per il momento tenere l’area di 1.3100.

Sul fronte dati segnaliamo quelli sul Pil inglese di maggio, e sulla produzione industriale e manifatturiera relativa allo stesso periodo, oltre alla bilancia commerciale. Alle 16 oggi pomeriggio attenzione alla decisione della banca centrale canadese che dovrebbe lasciare i tassi invariati e successivamente la testimonianza di Powell alla Camera. Questa sera alle 20, verranno pubblicate le minute del FOMC, importanti per capire l’orientamento del board sulla politica monetaria.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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