Il prezzo dell’oro è sceso fino a toccare i minimi di sei mesi in queste ultime sedute di mercato, infrangendo il fondamentale livello di supporto a $1.250 per oncia. Vendite generalizzate un pò su tutti i mercati maggiormente difensivi come l’obbligazionario oltre che sui preziosi, dopo che gli operatori di mercato sembra stiano digerendo o assimilando la politica economica del nuovo presidente Americano, hanno spinto la liquidità verso asset denominati in US Dollars, lasciando sul parterre tutto il resto.
I fondamentali dopo essere stati piuttosto favorevoli nel primo semestre dell’anno, ora le stime fotografano una situazione in leggera flessione. Infatti l’analisi dei nuovi dati dal mese di luglio a settembre grazie all’ultimo aggiornamento fornito dal dipartimento di ricerca della Thomson Reuters GFMS, mostra che “la domanda di oro fisico per il terzo trimestre consecutivo è rimasta su livelli bassissimi, in ribasso del 30% anno su anno nel terzo trimestre“.
In particolare i due più grandi mercati, India e Cina, hanno dovuto fare i conti con consumi di gioielli in ribasso rispettivamente del 41 e del 27% anno su anno con il 2016 che sembra avviato a far segnare il minimo di sette anni in Cina e di 13 anni in India.
Ma l’utilizzo della tecnica dei fasci di medie mobili, di cui ne parleremo diffusamente il prossimo giovedì 17 a Milano e venerdì 18 a Verona con ActivTrades, (Per iscrizioni visitate il sito del broker sotto la voce “formazione-seminari”.), indicavano con precisione inequivocabile come il trend si fosse già indebolito già all’inizio dello scorso mese di ottobre. Al momento quindi manteniamo una view short fino al livello di supporto in area $1.200/1.190, con un probabile recupero nella giornata odierna a $1.230/1239.
Buon trading a tutti
Carlo Vallotto per ActivTrades.