Nella settimana che si concluderà con l’uscita dei dati americani sull’occupazione, segnaliamo l’uscita del dato relativo al Pil australiano del secondo trimestre, cresciuto dello 0.7% su base trimestrale rispetto ad un consensus che era per una crescita dello 0.5%. Il dato porta quindi ad una crescita su base annua del 9.6%, contro aspettative che erano intorno al 9.2%, battendo quindi le stime degli analisti. Anche il primo trimestre è stato rivisto al rialzo a +1.9% mentre il consensus era per una revisione dello 0.5%.
Se da un lato è il ritmo di crescita più basso fatto registrare in quattro trimestri, dall’altro il miglioramento è una sorpresa rispetto alle stesse dichiarazioni dei banchieri centrali della Rba che recentemente avevano parlato, causa le nuove restrizioni e lockdown in alcune città (Sydney e Melbourne per esempio), di crescita negativa. Invece i consumi delle famiglie hanno continuato a crescere, così come la spesa pubblica mentre il Pmi manifatturiero è sceso rispetto al dato precedente ma è risultato superiore alle aspettative, ovvero a 52 contro 51.7 mentre il dato di luglio era stato rilevato a 56.9.
La reazione del dollaro australiano è stata immediata e ha portato i prezzi a 0.7340 da 0.7290 area per poi però stabilizzarsi nuovamente in area 0.7315-20, dove si trova mentre scriviamo. Piccola reazione anche di AudNzd che nelle ultime sedute aveva continuato a perdere terreno scendendo anche fino a 1.0350 mentre ora si trova a ridosso di 1.0400.
Ritornando al mercato e alle valute principali, ieri sono usciti i dati sul Pil canadese, uscito in linea con il consensus sul dato mensile a +0.7% ma negativo su base annua a -1.1%. I dati Usa sulla fiducia dei consumatori e relativi al Pmi di Chicago hanno mostrato una leggera flessione, rispetto al consensus e al dato precedente.
Il dollaro dopo aver ceduto terreno, in serata ha recuperato terreno e contro Euro, dopo aver visto 1.1846 si è riscesi a 1.1800. Cable che dai massimi di 1.3806 è risceso a 1.3740 mentre le oceaniche hanno retto meglio il ritorno della divisa Usa. Siamo sempre in trading range e aspettiamo sempre che i dati americani facciano la differenza.
Oggi è il giorno dell’adp, atteso ad un incremento dei lavoratori del settore privato compreso tra le 500 e le 600 mila unità, mentre il dato precedente era intorno ai 300 mila. Poi venerdì sarà giornata dei payrolls. Solo un dato eclatante potrebbe ridare fiato alle trombe del tapering, altrimenti l’equilibrismo dei banchieri della Fed avrà ancora il sopravvento. A livello di price action non ci aspettiamo grandi novità.
Siamo dentro ai trading range degli ultimi 6 mesi e vi rimarremo molto probabilmente, anche se la speranza che la volatilità aumenti in ragione di notizie di breve termine, potrebbe offrire alcuni spunti operativi molto interessanti. Anche in un mercato laterale si può operare e, anche se ci vuole più tempo per costruire posizioni interessanti, le opportunità non mancano.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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