E così, tutta una serie di concomitanza di fattori, ha finalmente causato il primo e vero importante breakout dell’anno. Il Dollaro ha rotto al ribasso i punti chiave, sia contro Euro, che contro Jpy, ma in sostanza anche contro Aud, Nzd e inizia a scendere anche contro Cad. E anche nei confronti del Chf e Sterlina, si assiste ad un biglietto verde in ritirata.
Le ragioni son sempre le solite e non sono cambiate
Sul biglietto verde pesa il fatto che la maggioranza degli analisti e investitori dà per scontato che la Fed alzerà i tassi ad un ritmo inferiore a quello prospettato, e ritiene, alla luce anche degli ultimi dati, che il tutto sia già scontato dai prezzi di mercato.
Parallelamente, sia le notizie provenienti dalla Germania, sull’accordo che sarebbe stato trovato tra i due partiti principali, Cdu e Spd per la formazione del nuovo governo di coalizione, sia le notizie relative al possibile tapering della Bce dopo la presentazione delle minute la settimana scorsa, hanno spinto il mercato alla rottura del precedente livello di resistenza posto a 1.2090 con la chiusura di venerdì sopra 1.2200. Ma anche altre valute, a cominciare dallo Jpy, vivono un momento brillante, proprio in ragione del fatto che sono emerse condizioni per un rallentamento dei Qe e in altre areene per un rialzo del costo del denaro.
Veniamo ora all’analisi tecnica dei principali rapporti di cambio, semplicemente osservando il fatto che non siamo lontani dai primi livelli importanti e dati volatilità e momentum, si presentano occasioni per un trading veloce e interessante.
EurUsd si avvicina al primo livello importante di medio termine posto a 1.2280, relativo al minimo del maggio 2012, da cui ci aspettiamo correzioni anche significative verso il retest del breakout posto a 1.2100. Nel medio termine i livelli target sono più alti, posti in area 1.2670 80. Il cable sembra impostato per un test dell’area compresa tra 1.3820. minimo del Febbraio 2016 e 1.4000-1.4050, rispettivamente i minimi dei mesi di Aprile e Gennaio 2016. Come si nota, abbiamo rotto dei livelli che poi ci riportano indietro, nell’analisi dei livelli statici, anche qualche anno. Ci aspettiamo correzioni anche se per la divisa britannica, c’è ampio spazio di risalita, anche fino a 1.4500 1.5000 area nel medio termine, cioè ai livelli pre brexit.
Per il UsdJpy il discorso è leggermente differente nel senso che i supporti chiave non sono lontanissimi e sono posti in area 110.00, la cui rottura aprirebbe la strada al retest di 108.00 e anche 105.00, livelli che abbiamo visto recentemente. Al rialzo solo la rottura di 113.80 e 114.60 riaprirebbero la strada al rialzo, adesso assai poco probabile.
Per quel che riguarda AudUsd, 0.8000 è il target più prossimo di medio termine, a cui segue 0.8150, mentre i supporti chiave sono posti a 0.7800. Esiste la possibilità che il rialzo del prezzo delle materie prime, surriscaldi l’inflazione e di conseguenza rinforzi le aspettative del rialzo dei tassi.
Per NzdUsd il discorso è simile, nel senso che i target sembrano essere posti in area 0.7400 50 area mentre i supporti rilevanti in area 0.7150. Il dollaro rimane da vendere sui rialzi, ma è chiaro che ci avviciniamo anche a livelli assai interessanti e la corsa è stata importante e realizzata in poche sedute. Per il dollaro canadese si apre una settimana cruciale in quanto la Boc dovrebbe alzare i tassi e la divisa nordamericana sembra beneficiare di questa possibilità. 1.2350 60 area chiave che, se violata, riporterebbe i prezzi verso 1.2050.
Questo, in definitiva il quadro tecnico, mentre da un punto di vista macro, ci sorge spontaneo un dubbio, crediamo più che lecito.
Questo primo movimento dell’anno, sembra farci intendere che la forbice dei tassi di interesse tra le principali valute e il biglietto verde, tenderà a ridursi o ad acuirsi a favore di queste valute. Ci pare poco plausibile, se non forse per le oceaniche che vivono un momento di ripresa.
A noi pare che a fine 2018, la forbice tassi tra Stati Uniti ed Europa, o Giappone, possibilmente, si sarà acuita a favore del biglietto verde, e questo, da un punto di vista macroeconomico, ci pare in decisa contraddizione con i movimenti attuali. Staremo a vedere, di sicuro sarà un anno interessante.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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