Il panorama finanziario continua a mostrare incertezza generalizzata, con i mercati che restano in attesa delle decisioni delle principali banche centrali in programma per i primi di maggio. Questa situazione riguarda diversi settori, come l’azionario, l’obbligazionario, le valute e le materie prime.
Le sfide del mercato azionario USA
Nell’equity, i listini USA – i veri protagonisti del mercato – mostrano indecisione e un equilibrio precario, con azioni di prezzo ridotte e chiusure giornaliere vicine alle aperture. Di conseguenza, è difficile prevedere quale direzione prenderanno i mercati.
Le banche centrali si mostrano riluttanti a rilassare la politica monetaria, principalmente a causa della paura di un’inflazione che non si riduce ai livelli desiderati. Allo stesso tempo, sembrano meno inclini a considerare il rallentamento economico che potrebbe portare l’Occidente in recessione entro poche settimane o mesi.
Il ruolo dei dati positivi negli Stati Uniti
Una delle ragioni principali di questo apparente disinteresse verso una possibile recessione è l’uscita di alcuni dati positivi o migliori del previsto negli Stati Uniti. Questi dati mostrano un rallentamento meno drammatico di quanto ci si potrebbe aspettare in questa fase. Di fronte a tale scenario e osservando le correlazioni recenti, potremmo assistere a un calo del mercato azionario parallelamente a un aumento dei rendimenti legato a ulteriori possibili aumenti del costo del denaro e un dollaro in discesa, mentre l’oro, teoricamente considerato un bene rifugio, dovrebbe salire ancora.
Tuttavia, in questi ultimi giorni e settimane, sembra che queste correlazioni intermarket siano saltate. La ragione dietro questa situazione è l’incertezza che porta gli investitori a muoversi senza certezze, con alcuni che comprano e altri che vendono basandosi su considerazioni diverse riguardo alle aspettative di mercato. Di conseguenza, mancano i trend e la volatilità. La domanda che sorge è: quanto tempo ancora continuerà questa situazione?
Queste le sfide e le opportunità che si presentano nel panorama attuale dei mercati finanziari, con particolare attenzione ai tassi di interesse, alle valute e ai dati macroeconomici della settimana.
Tassi di interesse e banche centrali: attese e previsioni
Fino a quando non vi sarà chiarezza sui tassi di sconto e quindi di interesse, rimarremo in una sorta di limbo, a tensione latente e fuoco che cova sotto la cenere, potenzialmente importante in termini di conseguenze sui mercati. Ma per vedere un crollo dei mercati, cosa dovrebbe accadere?
Innanzitutto, dovremmo assistere a una discesa dei listini, conseguente a un crollo degli utili aziendali, che al momento non sembra esserci, osservando le trimestrali finora pubblicate. La conseguenza sarebbe il ritorno del dollaro come asset rifugio, e dati macro che dovrebbero segnalare un hard landing, che al momento non viene nemmeno preso in considerazione.
Tra i banchieri centrali, alcuni ammettono che potrebbe esserci un soft landing, ma non molto di più. Alcune analisi ritengono che la Fed sia vicina al punto di svolta sui tassi, mentre per la BCE e la BoE potrebbero esserci altri rialzi a causa di un’inflazione europea ancora troppo alta e superiore a quella statunitense. Tuttavia, quasi nessuno sostiene che ci saranno più di due rialzi dei tassi ancora da parte delle stesse banche centrali. Solo a quel punto potremo capire realmente cosa accadrà sui mercati. Anticipare oggi scommettendo su uno degli scenari possibili sarebbe un azzardo.
Valute: divergenza tra politiche monetarie e implicazioni sul Forex
Attualmente, la divergenza tra le politiche monetarie di Fed e BCE sembra favorire l’Euro rispetto al dollaro. Per la moneta unica, ciò implica la possibilità di attaccare le resistenze chiave sopra 1.1075 80 fino a 1.1100, il che segnalerebbe un breakout di medio termine con possibili obiettivi sopra 1.1500. Ma quanto potrà durare tale divergenza, specialmente alla luce della possibile recessione che potrebbe interessare non solo gli Stati Uniti, ma anche e soprattutto il Vecchio Continente, molto più esposto alle crisi geopolitiche ed economiche rispetto agli Stati Uniti?
Altre valute e dinamiche interne al mercato Forex
Per quanto riguarda le altre valute, segnaliamo ancora forza per il Cable, mentre il USDJPY resta in bilico, tra un possibile crollo nel caso tornasse il risk off a 127.00 e il rialzo del dollaro nel caso di tenuta del risk on con il delta tasso a spingere al riacquisto di carry trades. Le valute Oceaniche invece continuano a essere deboli rispetto a euro e sterlina, un’altra anomalia in un periodo in cui non c’è chiara avversione al rischio, ma legata ovviamente alle aspettative sui tassi, cambiate dopo gli ultimi dati sull’inflazione di Australia e Nuova Zelanda, inferiori alle attese.
Le correlazioni interne al Forex risultano quindi estremamente instabili e difficili da comprendere, a meno di non considerare il periodo attuale come un’eccezione alla regola legata all’incertezza in corso. In tal caso, è necessario evitare esposizioni a leva eccessiva e attendere il riallineamento della correlazione dollarocentrica.
Dati macroeconomici e trimestrali della settimana: attenzione ai colossi americani e agli indicatori economici
Nella settimana entrante, segnaliamo l’uscita delle trimestrali per i colossi americani Microsoft, Meta, Alphabet, Amazon, Coca Cola, Visa, Boeing ed Exxon Mobil, sicuramente tra i più significativi market mover. Per quanto riguarda i dati macro, si presta attenzione alla prima rilevazione del PIL del primo trimestre USA, oltre al PCE e ai beni durevoli. Anche per l’area Euro verrà pubblicato il PIL, insieme all’inflazione per Germania e Australia.
Relativamente ai tassi, è prevista la decisione della BoJ. La settimana si presenta quindi con un menu interessante per gli investitori e gli operatori finanziari, che dovranno prestare attenzione ai possibili sviluppi e alle implicazioni di questi dati sull’andamento dei mercati.
Conclusioni
L’incertezza continua a dominare il panorama finanziario, con mercati in attesa delle decisioni delle principali banche centrali e di un quadro più chiaro riguardo all’inflazione e ai tassi di interesse. Di fronte a questa situazione, gli investitori devono restare cauti, monitorare attentamente gli sviluppi e adattare le proprie strategie di investimento in base alle nuove informazioni e ai possibili scenari futuri.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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