Continuano ad uscire, dagli Stati Uniti, dati contrastanti, che alimentano l’incertezza relativa all’inflazione e ai tassi di interesse. Ancora una volta i numeri pubblicati venerdì e relativi agli aggregati economici redatti dall’Università del Michigan, hanno sorpreso al rialzo con un 64.6 a Gennaio rispetto al 59.7 di Dicembre, superiore al consensus di 60.5. Migliorano sia le condizioni attuali, sia le aspettative sulla crescita, mentre diminuiscono leggermente le aspettative sui prezzi.
La Fed non cambia l’atteggiamento in politica monetaria
La narrativa della Fed resta sempre la stessa, ovvero attenzione massima verso l’andamento dell’inflazione e nessuna intenzione, almeno per ora, di cambiare atteggiamento in politica monetaria. I riflettori quindi, saranno puntati ora sui prezzi alla produzione e di conseguenza, indirettamente all’inflazione stessa, le cui previsioni paiono leggermente in calo.
Ma dovremo osservare anche i dati sulle vendite al dettaglio, e gli indicatori del mercato immobiliare oltre agli utili di grandi banche e società, in via di pubblicazione nella settimana entrante.
Mercati si muovono contro le banche centrali
Gli investitori ancora non hanno le idee chiare riguardo allo stato di salute della più grande economia del mondo, in special modo sulla direzione ed entità degli aumenti dei tassi da parte della Fed.
Per ora il mercato è andato contro le banche centrali, nel senso che ha venduto dollari, e acquistato azioni, non credendo ad ulteriori e futuri interventi restrittivi delle autorità monetarie, ma se i dati non dovessero peggiorare, ma dare ragione alla Fed e alle altre banche centrali, ancora restrittive, probabilmente potremmo anche assistere ad una brusca inversione dei mercati. E a tal proposito l’attenzione si sposterà anche sulle vendite al dettaglio, con previsioni che indicano un calo dello 0.5% su base mensile, il che confermerebbe come il rialzo dei tassi abbia comunque avuto un impatto usi consumi.
Euro protagonista sul mercato valutario
Sul mercato valutario, la settimana scorsa si è conclusa con un’altra candela rialzista della moneta unica, pari a circa 200 pips dai minimi di 1.0640, ma con il test della media mobile settimanale a 100 settimane a 1.0840, la cui violazione potrebbe indicare che i prossimi target sarebbero individuabili oltre 1.1140. L’Euro è e appare sorprendentemente forte e non accenna alla benchè minima correzione, almeno per ora.
Anche il UsdJpy segue il medesimo andamento, solo al ribasso, con obiettivi che possiamo individuare in area 126.40 50, doppio minimo eventuale e livello già osservato a fine maggio scorso. Tecnicamente comunque, possiamo in ogni istante osservare delle correzioni, questo va specificato perché la condizione di ipercomprato con presenza di divergenze, è evidente.
Sulla sterlina sarà una settimana importante, in ragione dei dati su inflazione, occupazione e vendite al dettaglio, oltre al sentiment dei consumatori. Sull’inflazione potremmo vedere un ribasso al 6.3% su base annua, livello che non si vede da Marzo 2022. Cable che non riesce per ora a sfondare al rialzo rimanendo abbondantemente sotto al massimo visto a metà dicembre di 1.2455. Una rottura dei supporti chiave a 1.2080 farebbe tornare pressione ribassista.
Su altri rapporti valutari segnaliamo interessanti movimenti per EurJpy, non lontano da supporti chiave da 137.40 ed EurGbp che fatica a sfondare quota 0.8900 potendo ripiegare verso 0.8790.
Data la volatilità dei cambi originali, in questa fase di incertezza, l’approccio migliore resta quello di ripiegare sui cross, meno volatili in ragione di un mercato dollaro centrico.
Economia cinese alla prova delle riaperture
Per quanto riguarda i mercati asiatici, attenzione ai dati sul Pil cinese relativi al quarto trimestre 2022, che potrebbero segnalare un brusco rallentamento, frutto delle restrizioni Covid. Ma usciranno anche vendite al dettaglio e prezzi del mercato immobiliare. In Giappone attenzione alla Boj che è attesa alla decisione sui tassi con una inflazione che ha improvvisamente rialzato la testa quasi al 4%.
Vi saranno modifiche al Qqe oppure al controllo dei rendimenti dei titoli di Stato? Dati anche per Australia e Nuova Zelanda a chiudere il cerchio dei numeri attesi la settimana entrante.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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