La settimana riprende all’insegna della forza del dollaro, manifestatasi però giù durante la settimana scorsa in concomitanza con quello che sembrava un ritorno del risk off sull’equity, poi smentito però dai fatti, dato che l’azionario ha comunque chiuso la settimana recuperando parte della discesa cominciata lunedì scorso. Di conseguenza, il movimento del mercato valutario è stato dapprima una conseguenza dei mercati azionari e poi legato ad un certo posizionamento sul mercato da parte degli investitori che si erano evidentemente sbilanciati contro dollaro nelle settimane precedenti, creando poi ordini di stop sopra le resistenze principali.
È un periodo nel quale, come abbiamo più volte ribadito, non vi sono certezze di alcun tipo sul fronte macro per cui si naviga a vista, e nel caos più assoluto, con paesi che escono dal lockdown, altri che non vi sono mai entrati, altri ancora nel bel mezzo della bufera e ancora in fase uno. E le disposizioni sono caotiche, spesso confuse e altrettanto poco chiare, con alcuni paesi che riaprono le frontiere, altri no, e questo accade dentro Schengen, figuriamoci all’esterno. Non si sa dove si può andare, come e con quali forme, autorizzazioni, etc etc mentre ci rendiamo conto che gli unici a potersi muovere liberamente ancora, sono solo i capitali, una contraddizione dei nostri tempi. Ma il comportamento degli investitori, in ogni caso, riflette questa incertezza e infatti sui mercati assistiamo a fasi di congestione continue a dimostrazione che non si sa realmente che pesci prendere. La prudenza deve essere il mantra sempre, lo sappiamo, ma in particolar modo in questo 2020, caratterizzato dalla pandemia e da una recessione che colpisce tutti o quasi i paesi del mondo. E la paura deriva dal fatto che non si sa se la ripresa sarà quella sperata, tantomeno quando avverrà e con che forma, e questo alimenta ulteriormente il risk off presente ma che per ora, almeno sugli azionari, ha risparmiato tante vittime, tenendo tutto sommato i livelli, date le correzioni avvenute.
Il sostegno delle banche centrali, ha sicuramente contribuito a questo allentamento della tensione sull’equity mentre sul fronte cambi, ancora fase di congestione sulle principali valute, con il dollar index che sembra essere quello che comanda, e a ridosso delle resistenze chiave, poste a 100.50 e 100.90. Il superamento di queste aree potrebbe portare i prezzi, il condizionale è sempre d’obbligo, verso 104.00 dato che non ci sarebbero più livelli di resistenza tra le aree richiamate. L’EurUsd, che rappresenta circa il 50% del paniere del dollar index, potrebbe scivolare ulteriormente anche se per ora i supporti di 1.0750-60 sembrano aver retto decentemente. Ma l’andamento più significativo delle ultime ore è quello dell’EurGbp che ha rotto le resistenze chiave a 0.8865-75 area ed è salito impulsivamente sopra 0.8900. I livelli di resistenza, che ora si incontrano, possono essere quelli derivanti dai ritracciamenti di Fibonacci di tutta la discesa, e che sono rappresentati da 0.8988, 0.9084 e 0.9184, rispettivamente il 38.2 il 50 e il 61.8% di tutta la discesa da 0.9497 e 0.8672. Il #Cable quindi è sceso fino a 1.2073 per poi leggermente riprendersi stanotte. Se pensiamo che il 30 aprile la sterlina quotava 1.2644, ci rendiamo conto che il movimento è stato impulsivo, ovvero 540 pips in 11 sedute, il 4.5%. Sulle oceaniche, la discesa sembra essersi temporaneamente fermata, e dopo ribassi dai massimi di circa 200 pips, sembrerebbero aver trovato una base in area 0.6400 e 0.5920. Il UsdCad invece flirta ancora con i livelli di 1.4100 1.4150 anche se sembra fare molta fatica a rompere tali livelli, già testati più volte e mai violati al rialzo. Per il resto UsdJpy nel range 106.50 108.50 mentre sui cross dell’Euro, a parte EurGbp, vi è una certa lateralità.
Oggi è lunedì e giornata priva di dati macro significativi, vediamo se il detto “sell in may e go away”, spesso riferito ai mercati azionari, possa avere ancora un senso anche in questo 2020 veramente molto complicato, sotto tutti i punti di vista.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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