Mercati finanziari, l’attenzione è tutta sull’andamento del prezzo del Petrolio

La chiave di lettura dei mercati, in questi ultimi giorni, dipende (a nostro avviso ovviamente) esclusivamente da uno di essi, e in particolar modo quello del petrolio. Se l’oro nero continuerà a salire, i movimenti dei diversi asset paiono scontati, ovvero seguono l’andamento che le price action hanno seguito dagli inizi di marzo, quando scoppiò la guerra in Ucraina.

Dollaro che si rafforza soprattutto contro euro e sterlina, valute di aree molto vicino al conflitto e che dovrebbero risentire maggiormente della crisi, delle sanzioni e dei possibili effetti recessivi che tutto ciò porta con sé, mentre sugli altri rapporti di cambio il dollaro sale fortemente contro lo Jpy, sempre in ragione della motivazione che il Giappone può permettersi il deprezzamento delle valuta nazionale, in quanto l’inflazione resta comunque sotto controllo, mentre il UsdCad scende in modo strutturale proprio perché il Cad, come tutti sanno, è legato a doppio filo all’andamento del prezzo del petrolio stesso.

In questo contesto, pur di avversione al rischio, rispetto alle correlazioni atipiche che siamo stati abituati a lavorare durante le fasi di risk off, la differenza è che le valute rifugio classiche come Chf e Jpy hanno perso la loro caratteristica principale, ovvero quella di salire in fasi di paura dei mercati. E’ questa la vera differenza rispetto al passato e alle altre fasi di risk off, che invece vedevano Jpy e Chf, compreso l’Euro (storicamente con tassi più bassi del dollaro eccetto il periodo 2001 2007) salire strutturalmente rispetto alle altre. Questa volta, complice una guerra dentro l’Europa, e soprattutto in ragione del fatto che la geopolitica ha sempre messo davanti a tutti il dollaro secondo i dettami di Bretton Woods in occasione di interventi militari, è diverso. E un’altra ragione per poter affermare questa diversità, è il fatto che i mercati azionari, hanno smesso di scendere, pur in condizioni di avversione al rischio. Quando durante le scorse settimane, l’equity era sceso, eravamo tornati alla configurazione classica risk off con lo Jpy in ripresa e con esso euro e sterlina in correzione e UsdCad stabile perché il petrolio restava tra 92 e 112.

Tornando stabili gli azionari e salendo il petrolio, siamo, negli ultimi giorni, tornati alla configurazione di mercato che abbiamo voluto appena richiamare. Andremo avanti con tale set up fino a quando il petrolio non tornerà a scendere strutturalmente e quando tutto ciò accadrà? Evidentemente quando la domanda in calo farà necessariamente incontrare l’offerta su un livello più basso. In questo momento, in ragione anche dell’embargo e delle sanzioni, in certe aree il petrolio scarseggia rispetto ai bisogni, e quindi la domanda, nonostante il rallentamento della congiuntura stia cominciando ad essere decisamente più chiaro, resta ancora alta.

Ieri il Wti aveva raggiunto quasi area 120.00 per poi correggere in serata e scendere verso 114.00. Le diverse riunioni dell’Opec cominciano oggi e pare che si stia esplorando l’idea di esentare la Russia dall’accordo sulla produzione di greggio. Ciò potrebbe portare gli altri membri a pompare di più per aumentare l’offerta. E forse questa è la ragione del ribasso di ieri.

Sul fronte valutario, euro e sterlina restano in fase di correzione ribassista, almeno per ora, mentre Aud e Nzd hanno cominciato a ripiegare più tardi, anche in ragione della pubblicazione del Pil australiano, uscito migliore delle attese questa notte, a +0.8% nel primo trimestre, con un +3.3% annuale migliore del 2.9% atteso. Leggermente migliore delle aspettative anche il Caixin Pmi cinese, a 48.1 contro 48 atteso, ma sotto i 50 punti, che evidenziano una fase che potrebbe diventare presto recessiva.

Oggi è giornata della Bank of Canada che porterà i tassi all’1.5% dall’1% con un incremento di 50 basis points. Forse il Cad ha già scontato anche questo rialzo e in questo momento sembra maggiormente dipendere dal prezzo del greggio.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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