Grande attesa per i prossimi dati macro Usa. Cosa potrà accadere?

Anche il mese di luglio è terminato e poche sono le novità da raccontare. A parte gli equilibrismi e l’abilità di Jerome Powell nel mantenere la barra dritta, per cercare di tenere il Qe aperto, parlare allo stesso tempo di tapering e riuscire a non far salire i rendimenti dei titoli di stato decennali, il mese appena concluso ha visto i prezzi delle principali coppie valutarie rimanere sostanzialmente nei trading range dei mesi precedenti. Anzi, a ben vedere, la volatilità, rispetto agli ultimi, è parsa di gran lunga inferiore, come dimostrano l’ampiezza delle candele nei grafici monthly.

Il cambio che forse si è mosso di più è stato il UsdCad che dai minimi di inizio mese a 1.2345 ha toccato anche quota 1.2805 prima di riscendere quasi 330 pips nelle ultime sedute di luglio. Alla fine però tutti o quasi i movimenti impulsivi sono rientrati e sono rimasti nelle fasce laterali che si erano venute a creare nei periodi precedenti. Il mese di agosto si aprirà con gli adp Usa di mercoledì e i payrolls di venerdì, che potrebbero dare una ulteriore spinta alla ripresa della congiuntura a stelle e strisce e alimentare quell’accelerazione nei tempi a favore del tapering che presumibilmente sarà annunciato dalla Fed nel mese di settembre. In altri tempi, un annuncio del genere avrebbe fatto scendere i mercati azionari rapidamente, alimentando un risk off importante ed invece l’abilità delle banche centrali, Fed in testa, è stata quella di calmierare i prezzi e contenere i movimenti. Oggi, infatti, ci troviamo i listini ancora a ridosso dei massimi e un mercato dei cambi calmo e tranquillo, compreso l’oro, mentre il petrolio ha trovato un suo equilibrio tra i 71 e i 74 dollari al barile.

E a questo punto che cosa potrà accadere? Beh, innanzitutto occorrerà osservare i dati macro che usciranno. Partiamo subito questa settimana con quelli sull’occupazione Usa, ma non dobbiamo dimenticare le decisioni di politica monetaria di Uk e Australia, che rimarranno certamente invariati, ma potranno offrire magari spunti per un aumento della volatilità in relazione agli statement che leggeremo. Se da qui a fine autunno l’inflazione Usa sarà ancora sopra il 5%, dovremo fare i conti con un maggiore decisionismo da parte delle banche centrali, Fed in testa, perché a quel punto sarà difficile sostenere che la salita dei prezzi non sia strutturale. E quello potrebbe essere il momento della verità anche per le valute, che finalmente potranno uscire da questo choppy market (mercato poco mosso) e dirigersi verso gli obiettivi di medio e lungo termine che dipenderanno anche dai rendimenti dei titoli di Stato Usa. C’è il rischio infatti che, rimanendo a questi livelli, con un’inflazione che sale rapidamente, i tassi Usa negativi rendano poco appetibili i Treasuries con conseguente fuga di capitali. Per ora non avviene perché la Fed insiste nell’acquistare 80 miliardi di Treasuries al mese, ma cosa accadrà quando inizierà a drenare liquidità riducendo gli acquisti? Se è vero che gli interessi sul debito sono minori per effetto dei bassi rendimenti, un’eventuale fuga di capitali potrebbe generare conseguenze negative sull’equity e deprezzare violentemente il dollaro, con conseguenze di non facile interpretazione. Ecco perché il mese di agosto spesso è interessante e volatile perché propedeutico a quanto accadrà successivamente.

Per il momento quindi aspettiamo i dati e cerchiamo di decifrare i movimenti che intravediamo durante le diverse sessioni. Fino a quando rimangono nei trading range è plausibile che le strategie che permettono di lavorare in fase laterale risultino vincenti, ma attenzione ai livelli chiave di ogni coppia valutaria perché prima o poi qualcosa succederà e, data la prolungata fase laterale, il movimento in trend sarà “cattivo e persistente” e non terminerà molto rapidamente. Occhio alla penna quindi, come su suol dire…

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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