La settimana si apre con l’Eur/usd che scivola di una 50 di pips rispetto alla chiusura di venerdì. Le ragioni sono evidentemente legate ai fatti di Barcellona che stanno creando ovviamente tensione all’interno dall’Unione Europea.
Il movimento appare come una correzione del movimento precedente e fa parte di quella price action che la settimana scorsa ha creato un chiaro testa e spalla ribassista sui grafici giornalieri, con neckline passante a 1.1830 e che da un punto di vista teorico, avrebbe un target possibile a 1.1570, dato il masso realizzato a 1.2094. È certamente un livello interessante che potrebbe essere il bivio a cui l’Euro dovrebbe arrivare per poi decidere la direzione da prendere successivamente.
Non ci sentiamo di fare previsioni chiare anche perchè a nostro avviso, mai come quest’anno si deve vivere alla giornata e a ridosso di quegli eventuali livelli, si potrebbero comprendere le dinamiche successive, che come sappiamo, dipendono dalle decisioni sui tassi negli Stati Uniti e in quelle di Draghi sul tapering promesso ormai da mesi.
Il quadro è ancora poco chiaro, perchè se da un lato la Yellen ha promesso almeno un altro rialzo nel 2017, è altrettanto vero che in Europa si comincia a parlare di calibration sul QE, il che significa che all’interno del board della Bce, potrebbero decidere di calibrare un tapering progressivo, pari a 5 miliardi di riduzione di acquisti di Abs mensili fino alla fine del mandato del Governatore. Se così fosse, il rafforzamento dell’Euro, tanto temuto dalle autorità monetarie, potrebbe sgonfiarsi rapidamente e allora i target di 1.1600 50 potrebbero essere riduttivi e parziali e quindi potremmo riprendere a scendere verso l’area di 1.1350. Molto dipenderà dai dati delle prossime settimane oltre che dalle eventuali tensioni geopolitiche che si potrebbero nuovamente creare.
È comunque un anno di indebolimento del biglietto verde e ci parrebbe strano non vedere un finale di stagione con qualche colpo di coda della moneta unica sul biglietto verde. Ecco perchè siamo poco propensi a fare previsioni di medio termine sulla moneta unica.
Sul fronte della sterlina, continuano i colloqui, anche se a rilento, sulla Brexit e per ora ci pare che il clima sia più disteso rispetto a qualche tempo orsono. La sterlina, per ora tiene i supporti chiave, anche se deve rompere 1.3850 per cambiare il trend di medio e lungo termine che pare ancora non essersi completamente esaurito.
Interessanti livelli di supporto per Nzd/Usd e Aud/usd a ridosso rispettivamente di 0.7150 e 0.7770, mentre per quel che riguarda il dollaro canadese, dopo le parole di Poloz, sembra potersi nuovamente indebolire contro biglietto verde, almeno fino a 1.2650 1.2800 area che potrebbero rappresentare i livelli obiettivo.
Sullo Jpy niente di nuovo, il tankan di stanotte mostra una ripresa generalizzata della congiuntura, jpy che potrebbe indebolirsi ancora fino almeno a 115.00 su dollaro.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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