Gli alti e bassi del Dollaro USA influenzano il mercato delle valute

Sembra proseguire la fase di correzione del biglietto verde, tra alti e bassi, caratterizzati dal fatto che da un lato le parole di Powell sono sembrate un ammonimento su un possibile taglio dei Fed Funds nella prossima riunione, ma dall’altro i dati sull’inflazione relativi al mese di giugno usciti ieri, si sono rivelati leggermente migliori delle attese, creando scompiglio in un mercato che era indirizzato e orientato ad un ribasso del biglietto verde.

Ovviamente, a questo punto l’incertezza e i dubbi emergono e da qui alla decisione della Fed, sarà tutto un movimento erratico e non definitivo. A giudicare dai fatti, l’economia Usa tira ancora e non sembra sia giunto il momento di ridurre il costo del denaro, ma la Fed, a differenza di altre banche centrali, notoriamente più statiche e meno flessibili, ha dimostrato spesso di non essere “behind the curve” ma addirittura qualche volta in anticipo rispetto alla congiuntura. Pertanto, non ci meraviglieremmo ad assistere ad una riduzione dei Fed Funds premonitrice di un eventuale futuro rallentamento della congiuntura, che inevitabilmente, avendo colpito l’economia globale negli ultimi mesi, non potrà non avere qualche effetto di contagio anche su quella Usa.

Relativamente alle altre coppie di valute, non si segnalano grandi novità, né da un punto di vista grafico, tantomeno macro, con qualche speranza di recupero della congiuntura nei paesi oceanici, anche in ragione del recente deprezzamento valutario che crea le condizioni per un miglioramento prossimo venturo. Aud e Nzd hanno trovato, sembra, una buona base di ripartenza, tenendo i livelli di 0.6900 e 0.6570 rispettivamente, e ora sembra vogliano cercare le resistenze chiave poste a 0.7050 e 0.6730, due livelli che rappresentano i precedenti massimi relativi, che se violati, probabilmente farebbero cambiare lo scenario di medio e lungo termine. L’altra valuta che sta guadagnando contro divisa americana e il dollaro canadese, agevolato da una buona congiuntura, legata al fatto che il paese ha eccellenti rapporti commerciali con gli Usa che rappresenta il principale mercato di riferimento e di sbocco, e con obiettivi tecnici, dopo la rottura dei minimi precedenti in area 1.3045, che si possono individuare in area 1.2900, ovvero altri 130-140 pips dai livelli attuali. Il tutto spinge i cross contro Cad al ribasso, in particolar modo GbpCad ma anche EurCad. Il GbpCad scende ininterrottamente da due mesi, 1400 pips in 9 settimane, in ragione soprattutto della debolezza della sterlina, che al di là di qualche correzione, appare ancora come la divisa più debole del panorama valutario per questioni politiche. Da un punto di vista dei dati infatti, non possiamo dire che Uk se la passi così male, con una inflazione che resta in linea con le aspettative e previsioni sul pil discrete. Anche l’inflation report pubblicato ieri non desta particolari preoccupazioni, anzi, e anche se la percezione di un no deal brexit è aumentata nelle ultime settimane, il sistema finanziario, si legge, resta “resilient” ovvero robusto. Quindi, tornando ai cross contro dollaro canadese, siamo arrivati su punti e livelli che potremmo definire di eccesso e per questa ragione ci attendiamo qualche correzione significativa dopo tanta discesa. Poco da segnalare sulle valute rimanenti, Jpy in testa, che rimane stabile in assenza di avversione al rischio. Per oggi non sono attesi dati significativi, pertanto proseguiremo nella variabilità delle price action senza, a nostro avviso, grandi scossoni.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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