L’inflazione rappresenta una minaccia costante per i piccoli risparmiatori, in quanto erode il valore del denaro depositato sui conti correnti. Per contrastare questo fenomeno e far fruttare i propri risparmi, è fondamentale orientarsi verso gli investimenti nei mercati finanziari, puntando a ottenere un rendimento capace di bilanciare gli effetti dell’inflazione. È vero che investire in borsa comporta dei rischi, ma è possibile ridurli al minimo seguendo due principi cardine dell’investimento: la diversificazione e la prospettiva a lungo termine.
- 1. Diversificazione come strategia di protezione del capitale
- 2. Investire a lungo termine per ridurre il rischio e ottimizzare i rendimenti
- 3. Esempi di diversificazione in situazioni reali
- 4. Valutazione della tolleranza al rischio individuale
- 5. Investire in ETF ampiamente diversificati
- 6. Espandere gli orizzonti di investimento
- 7. La sostenibilità come criterio di diversificazione
- 8. Conclusione
- 9. Resta Aggiornato sulle Nostre Notizie
Diversificazione come strategia di protezione del capitale
La diversificazione consiste nel non mettere tutte le uova nello stesso paniere, evitando così di correre il rischio di perdere tutto in un colpo solo. In pratica, si tratta di distribuire il proprio capitale in investimenti diversificati per aree geografiche, settori, società e tipologie di attività.
Grazie a questa strategia, il patrimonio risulta maggiormente protetto: se una parte dell’investimento dovesse andare male, l’impatto sul portafoglio totale sarebbe limitato. Al contrario, concentrare tutti i propri risparmi nello stesso settore, ad esempio l’immobiliare o i titoli di Stato, renderebbe impossibile assorbire l’impatto di uno shock finanziario e mitigare le perdite.
Investire a lungo termine per ridurre il rischio e ottimizzare i rendimenti
Oltre alla diversificazione, un altro principio fondamentale per proteggere i propri risparmi è quello di avere un orizzonte temporale a lungo termine.
Investire con una prospettiva a lungo termine permette di ridurre il rischio e di ottimizzare i rendimenti, poiché si avrà la possibilità di recuperare eventuali flessioni temporanee del mercato e beneficiare delle fasi di crescita.
Nel prosieguo dell’articolo, analizzeremo come lo stesso evento possa colpire in modo disomogeneo Paesi, settori o aziende diverse, e come la diversificazione sia un modo efficace per proteggere i propri risparmi. Inoltre, esploreremo come individuare la propria tolleranza al rischio e come utilizzare strumenti di investimento come gli ETF per diversificare il portafoglio in modo semplice ed efficace. Infine, discuteremo l’importanza della sostenibilità come criterio di diversificazione e le opportunità offerte dai mercati internazionali.
Esempi di diversificazione in situazioni reali
Per comprendere meglio l’importanza della diversificazione, analizziamo due esempi di eventi che hanno colpito in modo disomogeneo Paesi, settori o aziende diverse.
- Durante la crisi pandemica da COVID-19, alcune aziende hanno tratto vantaggio dai cambiamenti nello stile di vita causati dalle misure di contenimento. Ad esempio, le aziende tecnologiche e di e-commerce hanno registrato una crescita significativa. Al contrario, settori come il turismo, l’ospitalità e il trasporto aereo hanno subito pesanti perdite. Un portafoglio diversificato, che comprendesse sia azioni di aziende in crescita che di settori in difficoltà, avrebbe avuto un impatto inferiore rispetto a un portafoglio concentrato su un singolo settore.
- Nel caso dello scoppio del conflitto in Ucraina, la crisi energetica conseguente ha colpito il mercato europeo più di altre aree geografiche. Un investitore con un portafoglio diversificato, che comprendesse anche titoli di aziende non europee, avrebbe avuto un’esposizione inferiore al rischio associato alla crisi energetica.
Valutazione della tolleranza al rischio individuale
Prima di investire, è fondamentale valutare la propria tolleranza al rischio. In generale, gli investimenti possono essere suddivisi in due categorie principali: azioni e obbligazioni. Le azioni sono considerate più rischiose, ma offrono rendimenti più elevati nel lungo termine; le obbligazioni, invece, sono più stabili ma con rendimenti generalmente più bassi.
Per ridurre l’esposizione al rischio, è possibile diversificare il proprio portafoglio tra azioni e obbligazioni, cercando il giusto equilibrio in base al proprio livello di tolleranza al rischio. Fattori come l’età e l’orizzonte temporale di investimento influiscono sulla tolleranza al rischio individuale.
Investire in ETF ampiamente diversificati
Gli exchange traded fund (ETF) sono uno strumento che consente di diversificare il proprio portafoglio in modo semplice ed efficace.
Negli ultimi anni, gli ETF sono diventati molto popolari perché democratizzano l’accesso al mercato finanziario attraverso le piattaforme di investimento online, offrendo commissioni basse e rendendo gli investimenti accessibili anche ai piccoli risparmiatori.
Un ETF ampiamente diversificato, come quello che segue l’indice azionario globale MSCI World, permette di investire in migliaia di società dei Paesi sviluppati con un’unica transazione. In pratica, con un ETF di questo tipo si “acquista l’intero mercato“.
Esistono anche ETF sul reddito fisso (obbligazioni), che consentono di ampliare ulteriormente la diversificazione del portafoglio e di ridurre il rischio associato alla volatilità delle azioni.
Espandere gli orizzonti di investimento
Molti piccoli investitori tendono a privilegiare azioni e obbligazioni del proprio mercato nazionale. Tuttavia, questa scelta può esporre l’investitore a un livello di rischio più elevato, poiché lavoro, immobili e altri asset si concentrano già nel mercato di riferimento. Se il proprio Paese dovesse entrare in recessione, l’investitore ne risentirebbe direttamente. Investire in altri mercati aiuta a mitigare questo rischio e a compensare le potenziali perdite.
Un grande vantaggio dei mercati dei capitali è la possibilità di beneficiare della crescita globale. Abbiamo già menzionato che un ETF sull’MSCI World copre la maggior parte della capitalizzazione di mercato dei Paesi sviluppati. Esistono anche indici più ampi, come l’MSCI All Country World Index o il FTSE All Country Index, che includono asset dei mercati emergenti, ritenuti più ricchi di potenziale di crescita, ma anche più rischiosi.
La sostenibilità come criterio di diversificazione
I criteri di sostenibilità, o Environmental, Social, and Governance (ESG), sono diventati sempre più importanti nella valutazione degli investimenti.
Si ritiene che le aziende più sostenibili abbiano maggiori opportunità di crescita futura, in quanto sono in grado di adattarsi meglio alle nuove normative, ai rischi climatici e ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori. Inoltre, queste aziende utilizzano meno risorse per produrre gli stessi prodotti e rispondono alla crescente domanda di consumo sostenibile.
Nonostante l’anno scorso gli investimenti ESG abbiano performato leggermente peggio rispetto alle controparti non sostenibili, soprattutto a causa dei profitti record delle società energetiche (in particolare di quelle che operano nel settore dei combustibili fossili, come petrolio e gas), nel lungo periodo gli investimenti in aziende che seguono criteri ESG possono offrire opportunità di rendimento.
Conclusione
Diversificare significa ridurre il rischio d’investimento e costruire un portafoglio con rendimenti positivi nel lungo periodo che aiutino a compensare l’effetto dell’inflazione.
È fondamentale comprendere la propria tolleranza al rischio, ampliare l’orizzonte temporale e la diversificazione dell’investimento e tenere conto dell’evoluzione del contesto economico.
Seguendo questi principi e utilizzando gli strumenti disponibili, come gli ETF, è possibile proteggere i propri risparmi e sfruttare le opportunità offerte dai mercati finanziari.
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