Le criptomonete rappresentano la nuova frontiera del denaro. Pur promettendo di semplificare l’attuale sistema finanziario rendendolo più rapido ed economico, la mancanza di una regolamentazione ben definita apre le porte a frodi, speculazioni e instabilità.
Secondo l’ultima ricerca della Rome Business School, intitolata “Il mondo delle crypto. Rischi e opportunità per banche e cittadini”, a cura di Alessandro Villadei e Valerio Mancini, il mercato delle criptovalute è destinato a crescere. Nonostante le perdite registrate lo scorso anno delle principali criptovalute, il 2023 è iniziato con un tono di ottimismo che ha spinto i prezzi delle criptovalute salire di oltre il 50% e, secondo gli esperti, si assisterà a un crescente coinvolgimento delle istituzioni finanziarie tradizionali nel settore.
La capitalizzazione di mercato delle criptovalute in rapida espansione
Nell’arco degli ultimi anni, la capitalizzazione di mercato complessiva delle criptovalute è aumentata considerevolmente. Secondo CoinMarketCap (2023), tale valore è passato da circa 19,5 miliardi di dollari nel gennaio 2017 a 2,5 trilioni di dollari nel 2022. Si prevede che tale cifra raggiungerà i 10.000 miliardi di dollari entro l’anno.
Le criptovalute attraggono numerosi consumatori grazie al loro potenziale di rendimento elevato e all’anonimato garantito, che le rende particolarmente interessanti per coloro che tengono alla privacy. Secondo il 2022 Global State of Crypto, nel 2021 erano disponibili 8.000 diverse monete virtuali, mentre per il 2023 si stima che il numero salirà oltre 20.000.
Bitcoin, Ethereum e Tether: le criptovalute più preziose
Attualmente, Bitcoin (BTC) è la criptovaluta più costosa al mondo, seguita da Ethereum (ETH) e Tether (USDT). Tuttavia, gli autori del report prevedono che il dominio di Bitcoin scenderà al di sotto del 50% entro il 2023.
Nonostante alcuni investitori possano considerare Bitcoin un asset sicuro, gli autori sottolineano che il suo valore può fluttuare rapidamente, rendendolo un investimento rischioso. Inoltre, la mancanza di regolamentazione e controllo espone Bitcoin alla manipolazione del mercato e alle frodi. Villadei afferma che paragonare Bitcoin o altre criptovalute a beni rifugio come l’oro e altre materie prime è prematuro.
La situazione italiana delle criptovalute
L’uso delle criptovalute in Italia e in Europa è in continua crescita. Secondo Chainanalysis, tra luglio 2021 e giugno 2022 in Europa sono state movimentate criptovalute per un valore di oltre 1.300 miliardi di dollari.
L’Italia si posiziona al sesto posto tra i paesi europei più attivi nelle transazioni cripto e al 51° a livello mondiale. Il Regno Unito, la Germania, la Francia, la Spagna e il Portogallo precedono l’Italia in tale classifica. Secondo un sondaggio condotto dagli autori nel marzo 2023, il 69% degli italiani conosce le criptovalute. Le più apprezzate sono Bitcoin, Ethereum e Dogecoin.
Crypto, gaming e NFT in Italia
In Italia, gli investimenti in criptovalute riguardano principalmente i settori del gaming e degli NFT, che insieme rappresentano il 30% del traffico di valute virtuali. Gli NFT, token crittografici unici e non intercambiabili, vengono utilizzati soprattutto nel riciclaggio di denaro. Secondo una ricerca di Elliptic (2022), dal 2017 sono stati riciclati oltre 8 milioni di dollari di fondi illeciti tramite piattaforme basate su NFT, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di dollari tra il 2021 e il 2022 a livello globale.
La blockchain in Italia
In Italia, la tecnologia blockchain sta guadagnando sempre più terreno. Secondo l’Osservatorio Blockchain and Distributed Ledger, attualmente ci sono circa 280 progetti blockchain attivi in vari settori, come finanza, assicurazioni, sanità, gestione della catena di approvvigionamento e energia, registrando un aumento del 13% rispetto al 2021.
Regolamentazione e sanzioni: una necessità per prevenire le frodi?
Non esiste ancora un consenso internazionale sulla regolamentazione delle criptovalute, ma i governi di tutto il mondo stanno lavorando per sviluppare regole chiare e per creare valute digitali di propria emissione.
In Cina, dal 2021 viene testata una versione digitale dello yuan, mentre la Federal Reserve degli Stati Uniti e la Banca Centrale Europea stanno sviluppando rispettivamente il dollaro digitale e l’euro digitale. Se da un lato le criptovalute emesse dalle banche centrali potrebbero offrire vantaggi significativi, dall’altro potrebbero creare sfide per il mercato delle criptovalute su larga scala.
Gli autori del report affermano che una maggiore regolamentazione potrebbe ridurre i margini di manovra delle società operanti nel settore, ma allo stesso tempo fornire maggiore stabilità e legittimità al mercato, attirando un maggior numero di investitori istituzionali e al dettaglio. Una maggiore regolamentazione contribuirebbe anche a ridurre i crimini e il riciclaggio di denaro attraverso gli scambi cripto.
Criptovalute: instabilità e rischi
Nonostante le enormi potenzialità delle criptovalute, l’instabilità resta il loro principale punto debole. Villadei conclude:
“Per i rischi connessi al loro utilizzo, l’attuale contesto macroeconomico tende a considerare le criptovalute più come un asset alternativo che come un vero sostituto delle valute fiat emesse dalle banche centrali. Uno strumento finanziario in grado di costruire un impero, ma anche di crollare come un castello di carte dopo un semplice soffio”.
Conclusioni
Il mercato delle criptovalute è in costante crescita e presenta molte opportunità, ma anche significativi rischi legati all’instabilità e alla mancanza di regolamentazione. Per affrontare questi problemi, è fondamentale che le autorità di tutto il mondo lavorino insieme per stabilire regole chiare e per creare un ambiente più sicuro per gli investitori e i consumatori. Nel frattempo, è importante che gli investitori siano consapevoli dei rischi e delle sfide associate a questo mercato emergente, e che prestino attenzione alle possibili frodi e manipolazioni del mercato.
Ricerca svolta da Rome Business School riguardo il recente report: “Il mondo delle crypto. Rischi e opportunità per banche e cittadini”.
Chi è Rome Business School?
Rome Business School offre programmi di Master, MBA e formazione Executive. La qualità dei Master è riconosciuta nelle classifiche internazionali di Eduniversal 2021 e accreditata a livello nazionale da ASFOR. Rome Business School ha ottenuto anche l’EOCCS (EFMD Online Course Certification System), certificazione che attesta la qualità della formazione digitale offerta rilasciata da EFMD, l’Istituto di accreditamento più autorevole in Europa.
Rome Business School accoglie ogni anno centinaia di studenti, professionisti, imprenditori ed aziende di oltre 100 nazionalità. Nel suo impegno per la crescita degli studenti Rome Business School ha gestito, nel corso del 2022, oltre 3.754 offerte di lavoro grazie alle sue oltre 300 aziende partner. Lo sviluppo del “Career Services” durante l’anno ha permesso alla RBS di ottenere un tasso di collocamento professionale del 98% per i suoi studenti.
Rome Business School è membro di Planeta Formación y Universidades, un network internazionale creato nel 2003 da De Agostini e dal gruppo Planeta, una rete internazionale di 22 istituzioni educative in Spagna, Francia, Francia, Italia, Colombia, Nord Africa e Stati Uniti, che accolgono studenti di 114 nazionalità nei loro più di 500 programmi.