Fare trading attraverso l’analisi tecnica significa applicare le proprie strategie senza tenere conto delle notizie a carattere macroeconomico e fondamentale che giungono dai vari mercati e dai vari paesi.
Il primo presupposto dell’analisi tecnica è osservare il movimento dei prezzi con l’ausilio di grafici e assumere a livello statistico che, se un dato evento è accaduto nel passato, a parità di condizioni generali, esso continuerà a capitare.
La ragione per cui un analista tecnico non tiene conto dei dati di carattere fondamentale deriva dal fatto che, una volta che essi vengono appresi, i mercati già li scontano in buona parte. Solo gli insider coloro che dispongono delle notizie non ancora rese note e che possiedono un vantaggio competitivo rispetto agli altri trader. Gli insider, non si intendono personaggi oscuri che pilotano i prezzi a proprio vantaggio, ma coloro che svolgendo particolari mansioni possiedono maggiore conoscenza circa l’andamento di uno strumento finanziario. È ad esempio, il caso di un grande proprietario terriero e di un imprenditore di una grande industria alimentare nei confronti dei future sui cereali.
Per quanto riguarda l’analisi grafica, il fatto di riconoscere particolari movimenti di prezzo o formazioni grafiche, consente di ipotizzare, a livello statistico, cosa potrebbe avvenire nelle sessioni successive.
La giustificazione della sua valenza si basa sul fatto che uno studio grafico sull’evoluzione dei prezzi rende conto del comportamento psicologico dei partecipanti al mercato e come tale può essere in qualche modo catalogato.
La ragione di ciò sta nel fatto che i mercati sono dominati dalla psicologia, in essi si trovano tutti i più forti stati d’animo che appartengono alla natura umana: euforia, gioia, avidità, speranza, panico, paura e altri ancora. Tali atteggiamenti portano i mercati ad auto replicarsi nel corso del tempo e i grafici ne rendono conto puntualmente.
Riuscire a leggere i grafici, interpretando le pulsioni umane consente di ipotizzare il futuro comportamento della massa e per contro, delle mani forti, i veri attori dei mercati in quanto enormemente capitalizzati. Inoltre, non bisogna dimenticare che l’estesa diffusione delle teorie relative all’analisi tecnica tende a far auto avverare le previsioni, soprattutto quando sono i piccoli trader a determinare la maggior parte degli scambi, mentre gli istituzionali stanno alla finestra.
Diventa cruciale a questo punto scegliere i mercati e gli strumenti su cui operare. Essi devono assicurare una buona dose di liquidità, al fine di consentirci sempre di poter avere una controparte negli scambi a prezzi accettabili.
Per liquidità si intende un’elevata mole di contratti effettuati nell’unità di tempo. Ciò rende pressoché inesistente la possibilità che qualche operatore tragga profitto dalla temporanea assenza di altri operatori disposti ad effettuare uno scambio. Allo stesso modo la presenza di grandi istituzioni fortemente capitalizzate, come banche centrali e market maker di calibro internazionale, rappresenta l’elemento qualificante della liquidità del mercato valutario. Solitamente più uno strumento finanziario è liquido, maggiore sarà la nitidezza dei grafici dal punto di vista dell’analisi tecnica.
Ricordo ancora che il termine “liquido’ si riferisce alla facilità di poter negoziare un titolo e di avere un eseguito soddisfacente. Maggiori sono i volumi di scambio su un’attività finanziaria, maggiori saranno le controparti in gioco e più difficile sarà l’insorgenza di prezzi erratici che sono all’origine del cosiddetto ‘rumore di fondo’ che perturba le formazioni grafiche.
L’analisi tecnica di per sé non è una scienza, e neanche un’arte. Per me è un’ abilità che cerca di identificare.nei comportamenti ripetitivi del mercato, le possibili evoluzioni con maggiore probabilità statistica.
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