Tra gli argomenti più discussi nell’ultimo anno sono i titoli di stato. Cerchiamo di far chiarezza su che cosa sono e le loro caratteristiche.
I titoli di stato sono obbligazioni emesse direttamente dallo Stato allo scopo di finanziare, recependo denaro da restituire in termini stabiliti e con gli interessi, opere pubbliche e attività istituzionali in generale.
Per spiegarla in un’altro modo, tutti gli stati mondiali immettono sul mercato, con aste eseguite con cadenza periodica, un certo numero di titoli obbligazionari, per acquisire liquidità dai mercati finanziari e potere così finanziare il debito pubblico nazionale. Si vende praticamente un pezzo di stato, a investitori esterni, che comprano quindi una porzione del valore dell’azienda Italia.
Nel mercato esistono titoli di stato a breve, media e lunga scadenza.
I BOT, CTZ, CCT e BTP sono titoli di Stato al portatore a breve medio e lungo termine con e senza cedole e meccanismi di emissione e reddito anche complessi. Vengono generalmente valutati dai neofiti o da chi non si occupa di borsa come titoli sicuri, ma questo non è vero.
I risparmiatori privati possono acquistare questi titoli di stato in banca, negoziando direttamente i titoli in possesso della stessa banca o facendoli acquistare in mercati di borsa, oppure possono essere acquistati, da qualche tempo, anche presso i principali uffici postali. Per l’acquisto dei titoli si dovrà pagare oltre al loro valore anche una commissione di intermediazione.
Molto si parla di Buoni del Tesoro Poliennali o BTP. Questi sono titoli di stato italiano che, due volte al mese, vengono posti all’asta dalla Banca d’Italia. I BTP hanno scadenza a 3, 5, 10, 15 e 30 anni.
In pratica, lo stato italiano promette a chi investe acquistando i buoni del tesoro poliennali che alla scadenza riceverà indietro il proprio capitale investito, mentre durante il periodo di attesa fino alla scadenza, riceverà periodicamente le cedole di interessi.