Sale la febbre dell’oro. Fino a quanto potranno arrivare i prezzi?

Il timore che l’epidemia di coronavirus si stia diffondendo negli Stati Uniti (che ha fatto solo 500 test) sta pesando sui mercati e facendo salire i prezzo dell’oro.

Lo slancio rialzista dell’oro rimane buono e solido, sostenuto della grande domanda di beni sicuri in risposta alle paure del COVID-19. Gli investitori sono spaventati che questa epidemia di coronavirus abbia il potenziale per diventare una pandemia e scuotere l’economia globale innescando un sell-off generale nei mercati azionari globali. Questo ha costretto gli investitori a rifugiarsi nei cosiddetti “beni rifugio”, incluso l’oro che, grazie all’aumento dell’interesse e del volume insieme all’azione positiva dei prezzi, suggeriscono la probabilità di un ulteriore rialzo del prezzo dell’oro a breve termine e un potenziale test della barriera di 1.700 dollari per oncia.

La debolezza del dollaro e il crollo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, sostengono la corsa dell’oro

La crescita dei prezzi del metallo prezioso sono potenziati da una combinazione di fattori. A parte la corsa globale verso la sicurezza, il rafforzamento delle aspettative del mercato secondo cui la Fed dovrà tagliare nuovamente i tassi di interesse di 50 punti base il 18 marzo ha aggravato il crollo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA e ha fornito un ulteriore impulso al metallo giallo.

Sullo sfondo del crollo dei rendimenti obbligazionari statunitensi e delle speculazioni sul taglio dei tassi della Fed, il dollaro USA è rimasto sotto una forte pressione di vendita. Questo ha favorito la domanda che circonda la merce denominata in dollari.
Resta tuttavia da vedere se l’oro è in grado di capitalizzare in movimento o se ci saranno prese di profitto in vista del rischio di dati chiave di oggi come il rilascio del rapporto mensile sull’occupazione degli Stati Uniti (NFP) atteso più tardi.

Confluenze tecniche sul mercato dell’oro

Qual è il prossimo passo per il metallo prezioso? Quali ostacoli dovrà superare per continuare a salire?

Questa l’analisi del prezzo dell’oro eseguita attraverso l’indicatore delle confluenze tecniche.

Il primo “ostacolo” che dovrà superare il metallo giallo è posizionato a 1.675 dollari. Questo livello è la convergenza del precedente massimo giornaliero e della Bollinger Band ad un giorno.

Guardando in alto, l’obiettivo è 1.689 dollari, che è il punto d’incontro del Pivot Point Resistenza a un giorno e il massimo mensile precedente. Passato questo ostacolo, il passaggio a 1.700 dollari per oncia sarà rapido.

Il livello di supporto è invece posizionato a 1.665 dollari, che è la confluenza della media mobile semplice 5-4 ore e del livello di Fibonacci del 23,6% un giorno.

Ecco come appare sullo strumento:

Che cosa è il rilevatore di confluenza?

Il rivelatore di confluenza trova interessanti opportunità usando le confluenze tecniche. È uno strumento in grado di individuare e indicare quei livelli di prezzo in cui vi è una congestione di indicatori, medie mobili, livelli di Fibonacci, punti pivot, ecc. Sapere dove si trovano questi punti di congestione è molto utile per i trader i quali possono utilizzarli come base per diverse strategie.

Investire in ORO con i CFD

I CFD sono sostanzialmente contratti bidirezionali in cui viene scambiato il prezzo di acquisto e di vendita di una data attività finanziaria, esempio ORO con i CFD.

Il trader di CFD non possiede il bene che scambia: l’obiettivo di questo tipo di accordo è quello di beneficiare della variazione dei prezzi. Questo perché i CFD sono strumenti derivati e il loro valore è basato sul loro sottostante. Questo può essere un titolo, un indice, un futuro, delle materie prime, ecc.

Il CFD trading è molto simile al trading sul Forex. Una volta scelta la piattaforma di trading, basta selezionare lo strumento che si desidera utilizzare ed inserire l’ordine. Come per le altre operazioni di trading, se si ritiene che il prezzo di un asset, ad esempio ORO con i CFD, crescerà nel tempo, si opterà per una posizione Long o di acquisto, che offre all’investitore la possibilità di rivendere la propria posizione in futuro e trarne così un guadagno. Viceversa, se si prevede un calo nel valore del sottostante, si aprirà una posizione Short o di vendita, che offre la possibilità all’investitore di riacquistare la posizione in futuro ottenendo un profitto se la sua previsione è stata corretta.

Naturalmente, come per qualsiasi tipologia di trading e di investimento, le previsioni errate possono generare una perdita e ogni trader deve essere consapevole dei rischi associati al trading di CFD.

La caratteristica principale dei contratti CFD è la leva finanziaria, ovvero uno strumento per aumentare il capitale a proprio disposizione quando si investe sui CFD. Si tratta di una sorta di “prestito” fatto dal Broker, che ci permette di disporre di un capitale maggiore del nostro.
Per esempio, sfruttando una leva finanziaria 1:30 e investendo 500 euro, in realtà potremmo muovere ben 15.000 euro (dato che per ogni euro investito, ne equivalgono trenta).
La leva finanziaria però è un’arma a doppio taglio: può amplificare i profitti ma anche le perdite. Dopotutto, il guadagno o le perdite vengono calcolate sul capitale mosso tramite la leva e non su quello realmente investito.

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