Il petrolio crolla del 10% nonostante l’accordo sul taglio della produzione

Giornata altalenante per il petrolio dopo aver registrato un’impennata dei prezzi fino a 28,30 dollari, ha invertito completamente la rotta assestandosi poco sopra ai 23 dollari al barile, segnando un calo del 10%.

La riduzione dei prezzi del petrolio è avvenuta nonostante l’accordo dell’OPEC + per ridurre la produzione. Il ministro del petrolio iraniano ha dichiarato che il taglio sarà di 10-11 milioni di bps, ‘a parte i tagli previsti da paesi come Brasile, Norvegia e Stati Uniti’.

L’accordo non è riuscito a far risalire i prezzi, ma ha contribuito a far aumentare la volatilità. I tagli alla produzione sono solo una parte del problema, dal lato dell’offerta. L’altro fattore che mantiene bassi i prezzi è la domanda che dovrebbe ulteriormente diminuire mentre il mondo si avvia alla recessione.

Intanto tecnicamente i prezzi rimangono ingabbiati tra il livello di supporto a 20 dollari e la resistenza a 27,50 dollari. Se venisse raggiunto un accordo nelle prossime settimane, si potrebbe avere una nuova fase di crescita delle quotazioni. Ma al momento rimaniamo attendisti.

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