Il 2022 non si sta dimostrando un anno favorevole per i mercati azionari, ma guardando le statistiche, il mese di aprile rimane uno dei periodi migliori dell’anno per le borse. Sarà cosi anche quest’anno? Gli investitori si preparano a sfruttare il possibile rally di aprile.
Quello di venerdì scorso è stato un non-farm payroll in linea con le attese, che conferma l’attuale ottimo stato di salute dell’economia americana: 3,6% di tasso di disoccupazione e 431.000 nuovi posti di lavoro creati. Il problema più grave rimane l’inflazione e i previsti sei aumenti consecutivi dei tassi di interesse da parte della FED.
La curva dei treasury a breve e a lungo termine rileva che il mercato sta scontando un 2.5% a fine anno, con un aumento prossimo a maggio di uno 0.50%.
Dal sito della CNBC americana del 28 marzo, rileviamo che i rendimenti del Treasury a 5 e a 30 anni si sono invertiti per la prima volta dal 2006: questo è considerato anticipatore di una possibile recessione, che potrebbe concretizzarsi a fine del 2022.
Gli editorialisti di CNBC la fanno ancora più tragica, evocando che il 2006 precedette di due anni la crisi finanziaria più grave degli ultimi 75 anni: che ci induce a sperare che la storia magari faccia un po’ rima ma non si ripeta allo stesso modo.
La sostanziale intensificazione del conflitto russo-ucraino, al di là delle parole e della propaganda delle due parti, ulteriormente non depone a favore di una stabilità economica nei prossimi mesi.
Le giornate di martedì 29 e mercoledì 30 marzo sono state cruciali per i mercati mondiali, che hanno toccato i loro massimi, recuperando buona parte del terreno perduto nel periodo 5 gennaio – 15 marzo.
Il 29 marzo, all’unisono, l’AEX olandese, il DAX tedesco e lo SMI di Zurigo hanno toccato i rispettivi massimi a 5-7 settimane. In ritardo di due giorni, il FTSE di Londra ha fatto lo stesso.
Anche i tre principali indici americani hanno raggiunto il massimo a 7-10 settimane il 29 marzo. In Sud America, il Bovespa brasiliano ha continuato il suo rialzo esplosivo per tutta la settimana. Anche l’ASX australiano ha toccato il cielo, al suo livello più alto a 12 settimane.
In Asia, il prezzo del NIFTY indiano ha visto il livello più alto da otto settimane, mentre il giapponese Nikkei e l’Hang Seng di Hong Kong hanno bruciato i massimi della settimana precedente.
Mentre le borse performavano, le materie prime scendevano: oro, argento e greggio sono andati in discesa, e i primi due hanno toccato il prezzo più basso a 5 settimane.
Le criptovalute hanno mantenuto la loro coerenza con le borse, con Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH) sui massimi il 29 marzo.
Le borse hanno poi cominciato a scendere, con un punto di inversione toccato nella giornata della settimana, il mercoledì, più propenso ai cambi di rotta.
Sugli mercati americani abbiamo visto una discesa sostanzialmente sotto controllo, con una accelerazione modesta nella giornata di giovedì, quando l’S&P500 ha toccato il livello della media mobile a 100 giorni. Abbiamo visto il mercato scendere e la volatilità mantenersi bassa. Il venerdì tale livello è stato sfondato per poi essere recuperato a fine sessione.
Il tentativo, per ora fallito, era di raggiungere la media mobile a 200 giorni, intorno a 4470, ma la barriera dei 4500 ha tenuto ed ha respinto il prezzo verso un recupero di fine seduta. La media mobile a 200 potrebbe rimanere l’obiettivo di questo ribasso, da cui i mercati troverebbero un supporto di ripartenza. In caso di affondi ulteriori, 4400 e 4360 sono i supporti immediatamente successivi.
Se non ci saranno motivi particolari di panico, al momento imprevedibili ma sostanzialmente poco probabili, il mese di aprile rimane uno dei periodi statisticamente migliori dell’anno per le borse.
Questa pausa di riflessione delle borse può essere un’ottima occasione di posizionamento per prendere buoni punti di ingresso da sfruttare per un possibile rally di aprile.
Report curato dall’Istituto Svizzero della Borsa, il portale della Conoscenza e della Cultura finanziaria. Sito: www.istitutosvizzerodellaborsa.ch
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