Una manovra sulla difensiva che promuove misure temporanee per posticipare le più grandi riforme strutturali per i prossimi anni. La manovra di bilancio 2023 ha un valore di 35 miliardi superiore alle aspettative della vigilia (30-32 miliardi di euro). Per 21 miliardi di euro le misure saranno finanziate a deficit e per il restante da nuove tasse e da una riduzione delle spese governative (il tanto nominato reddito di cittadinanza). Come previsto 22 su 35 miliardi di euro di fondi saranno destinati alle famiglie e alle imprese per il caro bollette.
Il deficit aggiuntivo (21 miliardi) dovrebbe portare, in caso di conferma delle stime, il deficit/PIL al 4,5% nel 2023, come già descritto nella nadef, mantenendo inalterato il sentiero di riduzione del rapporto debito/PIL nei prossimi anni.
L’effetto sui mercati finanziari è stato di poco conto. I rendimenti del BTP a due anni solitamente più sensibili alle politiche economiche governative hanno mostrato un andamento molto simile rispetto a quello dei propri peer europei (come il rendimento del biennale tedesco e spagnolo).
Crediamo che le misure governative abbiano confermato le attese e siano state giudicate dagli investitori come soluzioni continuative rispetto a quelle promosse dal Governo precedente. L’esecutivo Meloni non ha, per fortuna, commesso l’errore di seguire l’esempio del Governo Truss che aveva promosso una programma scellerato di taglio delle tasse e aumento spesa governativa che aveva destabilizzato i mercati obbligazionari inglesi, portato sul baratro i fondi pensioni UK e obbligato la Bank of England a intervenire. Dalle promesse elettorali il Governo Meloni si è scontrato con la realtà economica del paese e ha deciso per soluzioni molto soft. I cambi e le riforme strutturali sono tutte rinviate al prossimo anno.
Commento a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia in merito alla manovra di bilancio
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.