Nelle ultime ore c’è un notizia che sta facendo il giro del web; Google ha deciso di sospendere aggiornamenti Android e limitare l’uso delle sue app sui dispositivi Huawei, rispettando il ban del governo statunitense.
Una mossa che potrebbe danneggiare in maniera significativa il gigante cinese del tech, in seguito alla decisione del presidente Usa, Donald Trump, di inserire il colosso asiatico nella lista nera delle società con cui le aziende Usa non dovrebbero fare affari.
Secondo quanto riportato sulle principali testate giornalistiche online, Trump ha infatti firmato un ordine esecutivo che impedisce alle compagnie USA di utilizzare apparecchiature di telecomunicazione fornite da avversari stranieri che rappresentano rischi inaccettabili per la sicurezza nazionale. Secondo le dichiarazioni degli Stati Uniti Huawei potrebbe infatti usare le reti voce e dati 5G per spiare i governi occidentali.
In linea con le scelte di Google, anche i produttori di chip come Intel, Qualcomm e Broadcom hanno fatto sapere che non forniranno chip per Huawei fino a nuovo avviso.
Un duro colpo sferrato da Google a Huawei che potrebbe seriamente compromettere lo sviluppo di tutti i prodotti delle colosso cinese, non solo smartphone ma anche PC.
Dove investire dopo il ban di Google ad Huawei?
È periodo incerto per le borse mondiali con gli investitori che continuano a valutare con prudenza l’andamento e le prospettive future dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La situazione difficile per Huawei potrebbe favorire i suoi competitor. Samsung e Apple in primis potrebbero conquistare una parte della grande fetta di mercato occupata da Huawei oggi.
Al momento la situazione non è chiara, ma certamente la vicenda offrirà opportunità di trading sulle azioni delle aziende coinvolte direttamente ed indirettamente dalla vicenda. Secondo un’analisi a cura di Achal Sultania, director technology equity research di Credit Suisse, ad approfittare di un’ipotetica perdita di quota di mercato per le cinesi Huawei e ZTE nell’industria dei componenti per telecomunicazioni potrebbero essere le europee Nokia ed Ericsson. Nel mercato degli equipaggiamenti wireless per hardware, che nel 2018 valeva 50 miliardi di dollari, Huawei e ZTE detengono rispettivamente quote del 30% e del 9%, mentre Nokia ed Ericsson hanno il 19% ciascuna.
Saranno loro le aziende appena elencate ad approfittare della situazione? Una scelta che porta rischi ma nello stesso tempo ottime opportunità di guadagno. Il consiglio è quello di rimanere aggiornati sugli viluppi delle vicenda Google e Huawei.
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