Come ampiamente previsto la Banca Centrale Europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti base. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale è salito dal 4% al 4,25%, quelli sui depositi dal 3,50% al 3,75%.
Freni sulla remunerazione delle riserve minime
Una delle novità emerse dal comunicato è la sospensione della remunerazione sulle riserve minime obbligatorie che le banche devono custodire presso la banca centrale di Francoforte. Questa mossa strategica mira a proteggere l’efficienza della politica monetaria. Le conseguenze di questa decisione si sono immediatamente rifratte sulle banche, in particolare su Deutsche Bank, con una perdita del 3%, e Commerzbank, che ha registrato un calo del 2%.
Mancanza di previsioni sulle future mosse
Non sono emerse indicazioni chiare sulle prossime manovre nel meeting di settembre dal comunicato. Né la presidente della BCE, Lagarde, ha ceduto alle pressioni dei giornalisti circa le future decisioni sui tassi.
Lagarde ha semplicemente affermato che non ci sarà un taglio dei tassi e ha sottolineato la dipendenza da futuri dati macroeconomici, in particolare l’inflazione headline e l’inflazione core. Si prevedono due rilevamenti cruciali delle pressioni inflazionistiche prima della riunione del Consiglio Direttivo del 14 settembre.
La conferenza stampa non si tinge di “hawkish”
Le dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa non hanno assunto una connotazione marcatamente “hawkish“. Lagarde ha evidenziato come le previsioni economiche a breve termine siano in declino a causa di una contrazione della domanda interna e come il mercato del credito abbia mostrato segni evidenti di restringimento. Tali fattori sembrano suggerire che all’interno del Consiglio si stia facendo strada l’idea di una pausa il più presto possibile per evitare ulteriori peggioramenti economici.
Ipotesi sulle future mosse della BCE
Nonostante le parole della Lagarde, manteniamo una visione conservativa sulla politica monetaria della BCE. Le pressioni inflazionistiche persistono su livelli troppo alti e ben oltre i limiti di tolleranza della banca centrale. Prevediamo almeno un ulteriore innalzamento dei tassi d’interesse nei meeting del 14 settembre o del 26 ottobre. È chiaro che la comunicazione della Lagarde suggerisce che una pausa nel ciclo di aumenti dei tassi potrebbe essere imminente.
Reazione EUR/USD: notevole calo
La risposta più sorprendente è stata quella del cambio EUR/USD, che ha registrato un marcato calo per due motivi principali:
- La mancanza di toni “hawkish” da parte della Lagarde, che non ha rivelato le prossime mosse della BCE a settembre;
- L’uscita di dati macroeconomici molto positivi negli Stati Uniti.
Una combinazione di questi fattori ha portato a un calo significativo del cambio EUR/USD, dovuto alla debolezza dell’euro e alla forza del dollaro.
Scritto da Filippo Diodovich, Esperto di Mercato Senior per IG Italia
Profilo dell’analista
Filippo A. Diodovich, Market Strategist per IG, è un esperto di analisi fondamentale e tecnica, applicata ai mercati finanziari (azionari, valutari, obbligazionari, delle commodities e dei derivati).
Dopo aver conseguito una laurea in Economia Politica all’Università Bocconi di Milano inizia il proprio percorso professionale nel 2002 presso l’ufficio studi di una delle maggiori banche d’affari statunitensi per poi passare nel 2003 a lavorare per un’azienda italiana specializzata nell’utilizzo delle metodologie dell’analisi tecnica per valutare l’andamento delle piazze finanziarie. È entrato a far parte del team di IG nel 2012.